IL METAVERSO ESISTEVA GIA - Massaggi a Milano

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IL METAVERSO ESISTEVA GIA'

Racconti - 12/01/23 - Autore: Guepek
Non è mia abitudine scrivere qui; sono registrato su MaM da una vita ma entro con il contagocce, anche perchè la mia vita milanese è per il momento interrotta e, per adesso, vivo altrove!
Ma ho bisogno di raccontare una storia che non riesco a tenere mia!
Quando ho abitato a Milano, più di 10 anni, per almeno 10 anni , ho conosciuto due mondi: uno reale, di giorno, fatto di fretta, di stress, di ansia, di risultati e fatturati, di statistiche e perbenismi vari, di gente tutta d'un pezzo mai incappata in errori, problematiche, mai una debolezza. Poi c'era un altro mondo, di sera, in settimana, quando la città si svuotava, gli uffici chiudevano e, oltre le Porte che oggi delimitano la zona C, restavamo io, che avevo deciso di fare il dandy con il bilo in centro, i senzatetto per scelta e i senza tetto perchè quel luogo l'avevano adibito ad attico!
Nasceva un altro mondo, quelli della notte, quelli che raccontavano le loro debolezze in Centri Tuina o nei primi studi glam! Spinto dalla curiosità cominciai a provare, internet non esisteva, quando leggevi "APERTO" alle 23 non sapevi cosa aspettarti, si entrava e la privacy andava a farsi benedire. E' lì che ho scoperto tante debolezze - non che fossi ficcanaso, ma alcuni andavano a confessarsi -  tanti maniaci, tanti ipocriti perbenisti del mattino ed è lì che ho scoperto questo mondo, il METAVERSO, il posto dove costruivi un avatar (o forse eri proprio così e l'avatar lo avevi di giorno?) e cambiavi "mondo".

A distanza di 7 anni, in uno dei ritorni a Milano, decido di dedicarmi al mio benessere, come fossi in Back to the Past! Scelgo un centro con ragazze italiane, poco fuori città, più che altro per creare una interazione agevole, circa le ragazze e di comodità, per quanto riguarda la zona!

Arrivo dopo aver concordato per telefono per un nome, colpito dalle foto (con viso eluso) e mi accomodo in una stanza super privacy (come cambiano le cose con il tempo) aspettando che arrivi la mia Elisa (nome di fantasia).
Zio caro!
La sede della mia azienda in Milano, annoverava nell'organico dirigenziale - già ai miei tempi - la figlia dell'Amministratore Delegato (oggi CEO - come cambiano le cose con il tempo) riconosciuta soprattutto per la sua inavvicinabilità, per una postura sempre corretta nei confronti di dipendenti e quadri, per la assoluta riservatezza; ricordo che agli staff meeting si sedeva sempre a due braccia di distanza da noi uomini.
Era Elisa!
Mi vede, riconosce, incredulità reciproca, quasi scappa, la fermo per un braccio sulla porta.
Mi chiede cosa ci faccia io lì, bella domanda, meglio girarla al mittente!
Mi dice che non si farà nulla che lei è lì per aiutare un'amica a fare pubblicità (mille altre cazzate), che non ha mai fatto niente di tutto ciò che è un sarcastico equivoco dovuto a comunicazioni errate e che sarebbe dovuta entrare in un'altra stanza (in tacchi 12 e autoreggenti!).

Sempre sulla porta le dico: "sdraiati e lasciati andare, ti massaggio io, ne hai bisogno! Qui siamo in un altro mondo, domani nessuno saprà nulla stai serena, che torniamo all'altro mondo!"

Vi lascio immaginare com'è finita(!), a lavoro nemmeno esistiamo, noi uomini; io compreso. Ma nel metaverso, là si, mi conosce molto bene!

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