Il primo bacio - Massaggi a Milano

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Il primo bacio

Racconti - 13/07/24 - Autore: Provoltz
E’ parecchio che non scrivo per il gusto di farlo. Allora vorrei cominciare con una dedica; non alle protagoniste della storia, quello lo farò alla fine, bensì a tanti che leggeranno.
Voglio dedicare questo mio racconto ai cercatori di intrighi falsi, a quelli che sviliscono l’intrigo con una prestazione. A quelli che camminano solo sulle orme degli altri, a quelli che amano la strada vecchia.
Insomma a quelli che coltivano perle di fiume; perché tuffarsi a cercare ostriche selvagge è pericoloso e quasi sempre infruttuoso, però quando apri la conchiglia e la trovi ……
Andiamo col racconto perché sennò divento menoso.
Oggi il caldo era sopportabile, quattro passi, dopo aver incontrato un’amica, fanno anche piacere.
Vedo una mano che mi fa segno, che mi chiama a un tavolo di ristorante. Due ragazze conosciute e tre uomini sconosciuti stanno finendo il pranzo, mi invitano a sedere e mi offrono un caffè.
Passa il tempo e loro si accomiatano, devono tornare al lavoro. Io faccio un’altra strada e mi presento nel centro in cui operano.
Stare al tavolo con loro, sentirle ciarlare, vedere i tentativi dei tre uomini nei buffi tentativi per cercare di conquistarle mi aveva fatto venire un’irrefrenabile voglia di massaggio.
Una però aveva realmente un appuntamento e il mio desiderio di averle entrambe svaniva. Però un desiderio è un desiderio, una tentazione è una tentazione, io non so resistere.
Dunque c’è pronta un’altra bellezza libera. Io propongo un quattro mani e loro accettano.
Pronta una stanza ci attende, prima un po’ d’acqua, a scacciare via sudore e calura, a tornare ad essere presentabile al cospetto di tanta bellezza.
Il rito del massaggio comincia; il quattro mani ha senso solo se c’è una naturale complicità, le sinergie dei movimenti si possono imparare, il reale erotismo no. O scatta o resta solo un teatro.
Allora ogni movimento, ogni invito, ogni carezza cominciano e prendere significato. Il turbine delle emozioni mi arriva e mi arriva forte.
Avverto che non sono l’unico a cominciare ad essere coinvolto. Mi sforzo di dedicare attenzione ad entrambe, di farle sentire protagoniste. Essere al centro dell’attenzione non mi soddisfa, siamo in tre e tutti dobbiamo essere il centro.
Il massaggio ci lascia presto, questa volta non lo rimpiango. Questa volta l’eccitazione, il desiderio, la sensualità la fanno da padrone. Non solo per me, mi accorgo che anche per loro è scattata la molla.
Mi metto volentieri al servizio del loro piacere, comincio a mangiarle. Mi beo dei loro fremiti, sento i loro brividi che esplodono nel piacere. Questa volta però è magia, quella magia che mi fa invidiare le donne. Subito dopo il culmine non solo non si accasciano paghe, bensì riprendono con ancora più desiderio.
Mentre mangio il loro piacere guardo, incrocio gli sguardi dell’altra, la vedo impaziente di prendere il suo posto da protagonista, mentre l’una è come un bimbo che non vuole scendere dal cavalluccio della giostra.
Ed allora è questo il momento in cui l’inaspettato avviene. La loro eccitazione, il desiderio del piacere si scatena in un clamoroso e lungo, inaspettato bacio. Non finzione ma realtà. E’ questo il vero momento in cui la conchiglia si schiude e una bellissima perla vede la luce del sole. E’ questo quello che vado cercando nelle mie ricerche.
Alla fine, quando siamo seduti, quando la soddisfazione ci ha premiati, una di loro continua a ripetere che era la prima volta. La prima volta che aveva baciato un’altra donna.
Era incredula per la naturalezza con cui era successo, nessun rimorso, anzi, si percepiva il desiderio di ripetere, di mettersi ancora in gioco.
Io la capisco, tutti noi possiamo capire. Tutti noi ricordiamo l’eccitazione di quando abbiamo preso la mano di una ragazza intrecciando le dita. Di quando abbiamo dato il primo bacio della nostra vita.
Questo credo che sia l’intrigo, quello vero. Non prestazioni stereotipate, emozioni vere.
Ci salutiamo. Ci sarà un’altra volta? Non so. Sono sicuro che ciascuno dei tre avrà un altro piccolo sasso da mettere nel salvadanaio dei ricordi.
Come promesso a voi e soprattutto a me stesso ho cercato di raccontare, spero di essere riuscito a rendere; comunque vi dedico queste poche parole, queste grandi emozioni.
Ciao a tutti.
Provoltz

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