Passa un giorno, passa l'altro<br>mai non torna il prode Anselmo<br>perch'egli era molto scaltro<br>andò in guerra e mise l'elmo.<br><br>Mise l'elmo sul pisello<br>per non prendersi quel mal,<br>e partì, coi soldi in tasca<br>e la moto per caval.<br><br>Fu alle nove di mattina<br>che l'Anselmo uscì bel bel<br>ben sapendo che qua in Cina<br>il Benessere è un bordel.<br><br>La sua bella, che lo accolse<br>tal Chen Chen si presentò<br>ed in stanzetta sculettando<br>invitante lo guidò.<br><br>Sul lettino lo distese<br>poi lentamente si spogliò<br>con mani lei lo prese<br>e tutto il corpo massaggiò.<br><br>Al 'gilale' fu ben lesto<br>e la sua gioia dimostrò<br>nel futon un gran bel buco<br>virilmente lui lasciò.<br><br>Con la bocca dolce e calda<br>pronta lei lo deliziò<br>poi girossi e a gambe larghe<br>col cappuccio l'invitò.<br><br>Ma quando giunse al cespuglietto<br>voglia rìa incominciò<br>e l'Anselmo, lesto lesto<br>tolse l'elmo, e dentro entrò.<br><br>Dentro entrò, e dentro venne<br>in due colpi, il guerrier<br>perché egli era molto scaltro<br>ma perse il senno sull'imen.<br><br>Con l'imene nella testa<br>ma col glande ei ragionò<br>non curandosi del resto<br>le sue brame egl'appagò.<br><br>La fanciulla in tal frangente<br>a strillare principiò<br>ed un corpo contundente<br>a buon conto ell'afferrò.<br><br>Forte fu la botta invero<br>che l'Anselmo s'accasciò<br>ancor duro e pien di seme<br>come venne, se ne andò.<br><br>Passa un giorno, passa l'altro<br>mai non torna il cervellon<br>perché egli era molto scaltro<br>andò in guerra col goldon.<br><br>Col goldone sul pisello<br>ma quel pirla lo cavò<br>e così gli avvenne questa<br>che mai più non ritornò.<br><br><br>