I glutei, le natiche, rappresentano un punto meraviglioso, sorprendente, e stimolante del corpo di una donna. Amare cosi tanto le natiche provoca strane emozioni. Ogni volta che si guarda di fronte una donna c’e’ la consapevolezza che tutto le sta dietro e niente davanti. Che il suo vero volto sia un altro volutamente nascosto. Perche’ si ostina dunque ad offrire quella facciata e lo fa sorridendo? Difficile non pensare che sia voluttuosamente orgogliosa della sua parte posteriore, e sadicamente certa dell’effetto provocato dalla sua ostinata ritrosia a mostrarla. Questa parte ammirevole, serica e tenera, paffuta e aggraziata, del corpo umano, tanto più commovente in quanto spaccata, questa parte è bella, esatta e sontuosa, offerta e chiusa su se stessa, appagante ed esasperante, candida e, in modo quasi intollerabile, provocante, e’ insultante, allegra, beffarda, serena e perversa. Ma veniamo alla sculacciata. Dato il presupposto estetico sin qui descritto è davvero orrendo che questo punto così meravigliosamente seducente debba venir associato spesso al mondo dell’infanzia e a un intento punitivo. E’ disgustoso inscenare una rappresentazione violenta in un luogo così delicato, e per di piu contro un bambino. Occorrerebbe insegnare agli sculacciatori che si ammantano di motivazioni pedagogiche il modo di dare la loro sculacciata con meno danni possibili. Occorrerebbe dir loro che la sculacciata è solo una variazione cocente del grande frastuono del mondo. E’ normale e legittimo che ci si sforzi a dominarlo fosse solo a scapito delle orecchie e della pazienza dello sculacciatore producendo un rumore più grande. Bisogna in altri termini fare in modo che la sculacciata non sia inattesa, più egoista, più ingiusta che una sferzata di pioggia in un giorno d’aprile. Insomma suppongo che chiunque sia in grado di capire che proprio la nozione di castigo è di una ignominia senza pari. Ma venendo alla coppia uomo-donna non sopporto chi pratica l’erotismo non come un gioco a due bensì come il gioco di uno solo. Prendo la massima distanza dalle persone aggressive e da quelle “libidinose” coloro che cercano appunto l’umiliazione dell’altro (chiunque sia questo altro qualunque sia il tipo di rapporto). Mi piace la sculacciata ardente, facile, semplice, insomma anche per chi della sculacciata se ne infischia altamente io la reputo capricciosa, bizzarra e divertente .<br><br>PS la foto è tratta dal film Rio Bravo (1959) Dean Martin vs Angie Dickinson<br><br>