Come spesso ho fatto, mi piace fare il punto. Vivo il mondo del massaggio oramai da lustri e non son riuscito a disamorarmi, nonostante tutti i suoi cambiamenti. Lasciamo perdere i discorsi da cena degli ex compagni di classe, i c'eravamo tanto amati e tutti quei discorsi che fan rivivere i ricordi dei fasti passati, fatti soprattutto per riempire la vuotezza dei presenti.
Vorrei trattare il mondo cinese, mondo che sta vivendo una nuova giovinezza. Sembra follia in un momento in cui è ancora presente una profonda crisi economica, ma è l'unico mondo dove si registrano sostanziali nuove aperture. Non siamo certo di fronte al boom del 2009/2010, però i segnali ci sono; come ci sono molti cambi di gestione, tanto che si fa veramente fatica a starci dietro.
Peccato che il mondo cinese non riesca ad uscire dalla standardizzazione che lo caratterizza. Non sto parlando solo del massaggio, ovviamente, ma di tutte le attività che questa comunità intraprende.
Un bar funziona bene, via tutti a fare i baristi. Un negozio di nail style rende, giù tutti a dipingere le unghie. Tutti dietro al motivetto "se poco fa bene, tanto fa meglio".


 Esiste però la legge di mercato, la domanda e l'offerta. Una copia può essere bella ma quasi mai supera l'originale.  Un mestiere non si inventa in un giorno, occorrono sbagli ed esperienza, passione e ricerca.
Personalmente sono stanco dello standard manovella, del  "romantico" forzato, del massaggio non massaggio. Adesso si sono anche lanciate nel body, peccato che si stia parlando di emozioni, di coinvolgimento non solo di cassetto. Un centro fa una cosa, funziona; ecco che tutti replicano. Entro in un centro cinese e mi sembra di essere da Mac Donald. Tutto nel già visto, nel già avuto, il menù lo conosco prima che la ragazzetta di turno me lo sciorini.
Per natura sono un esploratore, peccato che non si possa esplorare New York, può essere bella ma di certo non si scopre Central Park.
Mi piacerebbe allora che il mondo cinese riscoprisse quello da cui era partito, la sua tradizione. Il motivo per il quale i primi centri cinesi erano pieni di cinesi, oggi non ne trovi più neanche uno a farsi massaggiare.
Mi si potrà dare dell'illuso, invece credo che qualche piccolo segnale ci sia. Alcuni centri stanno tornando al massaggio, proprio ieri ne ho avuto la conferma. Saranno questi i nuovi Slow Food, gli hamburger gourmet, quelli dove nuovamente si bramerà per un occasionale "di più", magari di basso livello; riservato però a pochi e non a tutti. E' un augurio che faccio a loro e soprattutto a me, chissà che non ,mi tornino gli antichi entusiasmi.


Di certo spero di non vedere mai un centro cinese che propone il tantra, il soapy-sensual-fresh-body-extra ; meglio un buon massaggio tui-na, un plantare ben fatto. Un sorriso e una tazza di tè verde che ti fa uscire contento e rilassato, che ti da il desiderio di tornare lì e non in un qualsiasi centro fotocopia.
Sembra assurdo ma oggi ho il desiderio di due occhi a mandorla che ti regalano un lampo di complicità, di tristezza; un barlume di gioia. Credo che come me ce ne siano tanti e per fortuna quei centri non sono tutti scomparsi, certamente bisogna trovarli sotto mucchi di segatura; attenzione perché la segatura, ricordiamocelo, è la spazzatura della lavorazione del legno.