<br>vi è mai capitato di riflettere sulle conseguenze di questa pandemia ? Le conseguenze del ritorno ad una vita normale, se tutto sarà come prima o se questo virus ha cambiato profondamente il nostro stile di vita.<br>Ieri sera mi sono imbattuto in uno studio del New York Times che ha preso in esame proprio questi aspetti e ho scoperto che l’emozione che ci accompagnerà per tutto il 2021 ha un nome: si chiama <a href=https://dictionary.cambridge.org/dictionary/english/languish target=_blank><u>“languishing</u><u>”</u></a>, che tradotto in italiano suona più o meno come <a href=https://www.treccani.it/vocabolario/languire/ target=_blank><u>“</u><u>languire”</u></a>. ”È un senso di stagnazione e di vuoto. Ti senti come se ti stessi confondendo tra i giorni, come se guardassi la tua vita da un finestrino appannato”, scrive l’autore dell’articolo, <a href=https://www.adamgrant.net/ target=_blank><u>Adam Grant</u></a>, psicologo alla University of Pennsylvania. ”È l’assenza di benessere. Non funzioni al massimo delle tue capacità. Il ‘languishing’ spegne la tua motivazione e distrugge la tua capacità di concentrarti”<br>Ci ho riflettuto e in parte mi ci ritrovo. E voi ?<br><br><br>