Scrivi un commento ChiudiNon Incolpare Nessuno.....Filosofeggiamenti - 02/02/20 - Autore: dsere 23 : 37781“NON INCOLPARE NESSUNO” Non incolpare nessuno, non lamentarti mai di nessuno, di niente, perché in fondo tu hai fatto quello che volevi nella vita. Accetta la difficoltà di costruire te stesso ed il valore di cominciare a correggerti. Il trionfo del vero uomo proviene delle ceneri del suo errore. Non lamentarti mai della tua solitudine o della tua sorte, affrontala con valore e accettala. In un modo o in un altro è il risultato delle tue azioni e la prova che Tu sempre devi vincere. Non amareggiarti del tuo fallimento né attribuirlo agli altri. Accettati adesso o continuerai a giustificarti come un bimbo. Ricordati che qualsiasi momento è buono per cominciare e che nessuno è così terribile per cedere. Non dimenticare che la causa del tuo presente è il tuo passato, come la causa del tuo futuro sarà il tuo presente. Apprendi dagli audaci, dai forti, da chi non accetta compromessi, da chi vivrà malgrado tutto... Pensa meno ai tuoi problemi e più al tuo lavoro. I tuoi problemi, senza alimentarli, moriranno. Impara a nascere dal dolore e ad essere più grande, che è il più grande degli ostacoli. Guarda te stesso allo specchio e sarai libero e forte e finirai di essere una marionetta delle circostanze, perché tu stesso sei il tuo destino. Alzati e guarda il sole nelle mattine e respira la luce dell'alba. Tu sei la parte della forza della tua vita. Adesso svegliati, combatti, cammina, deciditi e trionferai nella vita... Non pensare mai al destino, perché il destino è il pretesto dei falliti. (Pablo Neruda) Commenti Adler 0 11 002/02/20 14:35Se dovessi guardare il passato della mia fottuta esistenza sputerei a terra e comincerei a bestemmiare il firmamento.... la mia famiglia ha cominciato ben presto a farmi conoscere la parola "sacrificio ":lavoravo duramente i campi e andavo a scuola,dopo le superiori altri lavori estremamente duri,poi la decisione di essere volontario nell'esercito e mi è capitato un reggimento operativo e fanaticamente intriso di valori ultranazionalisti e militaristi e poi 3 relazioni fallite...ho un passato ben poco esaltante ma ricco di esperienze che mi hanno ben plasmato. Un tempo ormai lontano avevo paura della mia stessa ombra e il freddo? Il mio peggior nemico,ero il classico febbricitante patologico! cosa mi ha sostenuto? La fede e non specificatamente per un Dio o una religione (anche se a dire il vero gli insegnamenti cattolici li ho dovuti gradatamente sostituire con i postulati del protestantesimo luterano) no:la fede in me stesso. Sono come tutti gli altri,cosa mi manca per essere felice...devo essere io artefice del mio cammino di vita,il passato mi è servito come scuola di vita:sì,sono diventato durissimo e inattaccabile,non conosco il disonore della resa , 11 0 - PM 0 risposte - ultima risposta: 13/03/22 05:51PM - RispondiAdler 0 12 002/02/20 14:40la sconfitta è il punto di partenza per un nuovo assalto allo status quo e i fallimenti delle opportunità di migliorare,superare e superarsi.Fin quando avrò vita non sarò mai domo perché ci proverò sempre.... Buona serata 12 0 - PM 0 rispostePM - RispondiGrande Luigi 74 2 003/02/20 05:42Cosa aggiungere a quanto scritto dall'autrice Dsere e da Adler? Per me nulla, mi riconosco. 2 0 - PM 0 rispostePM - Rispondialan 36 9 003/02/20 12:55L'accettazione di se stessi, sia dal punto di vista fisico che mentale, è il passo più importante che un uomo o una donna possano fare per la propria crescita interiore e per sentirsi, nel modo giusto, sicuri di se. Il riconoscere i propri errori, secondo me, fa parte di questo percorso per essere una persona piacevole, onesta, solida, che non ha paura di mettersi in gioco, in ogni fase della propria vita. Al giorno d'oggi spesso non vedo questa accettazione, sia in persone mature che in giovani, ed è un sintomo di una società in caduta libera, dove i veri valori hanno poco valore, a tutti i livelli. Esempi se ne possono fare a bizzeffe. La mia idea è che, almeno i 50-60enni, figli di persone che hanno passato giovinezze poco felici, hanno ricevuto un'educazione, si rigida, ma con valori; le generazioni che seguono, non ne sono state capaci, ed i risultati si vedono. Stiamo parando tutti i problemi dei giovani (pur di vederli felici?), che crescono (di fisico) ma spesso rimangono immaturi. Così si dà la colpa al prossimo, al fato, alla sfortuna,allo Stato, alla società, a tutto pur di non avere responsabilità. In tante situazioni, anche vicine, vedo tutto ciò ed è abbastanza triste. 9 0 - PM 0 rispostePM - Rispondi Scrivi un commento ALTRI ARTICOLI CHE TI POTREBBERO INTERESSAREFilosofeggiamenti - 24/10/22 IN QUALE MOMENTO .... Autore: evamassagi Piace a 28 - Commenti: 13Ciao a tutti per chi come me fa di tanti anni la massaggiatrice e per chi come voi cliente e di tanto che frequentate il ambiente Leggi tutto Filosofeggiamenti - 09/12/20 Marco Marchi - Attaccapiselli Autore: amabel Piace a 25 - Commenti: 11Tutti i lavori hanno pari dignità. Ho sempre pensato che ci sia qualcosa di nobile e poetico nello svegliarsi la mattina e Leggi tutto
Adler 0 11 002/02/20 14:35Se dovessi guardare il passato della mia fottuta esistenza sputerei a terra e comincerei a bestemmiare il firmamento.... la mia famiglia ha cominciato ben presto a farmi conoscere la parola "sacrificio ":lavoravo duramente i campi e andavo a scuola,dopo le superiori altri lavori estremamente duri,poi la decisione di essere volontario nell'esercito e mi è capitato un reggimento operativo e fanaticamente intriso di valori ultranazionalisti e militaristi e poi 3 relazioni fallite...ho un passato ben poco esaltante ma ricco di esperienze che mi hanno ben plasmato. Un tempo ormai lontano avevo paura della mia stessa ombra e il freddo? Il mio peggior nemico,ero il classico febbricitante patologico! cosa mi ha sostenuto? La fede e non specificatamente per un Dio o una religione (anche se a dire il vero gli insegnamenti cattolici li ho dovuti gradatamente sostituire con i postulati del protestantesimo luterano) no:la fede in me stesso. Sono come tutti gli altri,cosa mi manca per essere felice...devo essere io artefice del mio cammino di vita,il passato mi è servito come scuola di vita:sì,sono diventato durissimo e inattaccabile,non conosco il disonore della resa , 11 0 - PM 0 risposte - ultima risposta: 13/03/22 05:51PM - Rispondi
Adler 0 12 002/02/20 14:40la sconfitta è il punto di partenza per un nuovo assalto allo status quo e i fallimenti delle opportunità di migliorare,superare e superarsi.Fin quando avrò vita non sarò mai domo perché ci proverò sempre.... Buona serata 12 0 - PM 0 rispostePM - Rispondi
Grande Luigi 74 2 003/02/20 05:42Cosa aggiungere a quanto scritto dall'autrice Dsere e da Adler? Per me nulla, mi riconosco. 2 0 - PM 0 rispostePM - Rispondi
alan 36 9 003/02/20 12:55L'accettazione di se stessi, sia dal punto di vista fisico che mentale, è il passo più importante che un uomo o una donna possano fare per la propria crescita interiore e per sentirsi, nel modo giusto, sicuri di se. Il riconoscere i propri errori, secondo me, fa parte di questo percorso per essere una persona piacevole, onesta, solida, che non ha paura di mettersi in gioco, in ogni fase della propria vita. Al giorno d'oggi spesso non vedo questa accettazione, sia in persone mature che in giovani, ed è un sintomo di una società in caduta libera, dove i veri valori hanno poco valore, a tutti i livelli. Esempi se ne possono fare a bizzeffe. La mia idea è che, almeno i 50-60enni, figli di persone che hanno passato giovinezze poco felici, hanno ricevuto un'educazione, si rigida, ma con valori; le generazioni che seguono, non ne sono state capaci, ed i risultati si vedono. Stiamo parando tutti i problemi dei giovani (pur di vederli felici?), che crescono (di fisico) ma spesso rimangono immaturi. Così si dà la colpa al prossimo, al fato, alla sfortuna,allo Stato, alla società, a tutto pur di non avere responsabilità. In tante situazioni, anche vicine, vedo tutto ciò ed è abbastanza triste. 9 0 - PM 0 rispostePM - Rispondi
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