23/11/24 02:57 -  
SALIRO’

“Salirò, salirò
 Salirò, salirò
 Fra le rose di questo Giardino”
Dopo tanto tempo, Il Giardino dell’Eden accoglie nuovamente i miei peccati: tensione, stress e quel vago desiderio di fuga dalla realtà. La rosa tra le rose di questo Giardino si chiama Alice. Lei arriva, minuta e silenziosa, con uno sguardo ancora un po’ sfatto come il letto su cui prima... Mi fa sdraiare. A occhi chiusi, sento le sue mani iniziare il viaggio. All’inizio è un tocco leggero, quasi affettuoso. Ma appena parte con i pollici sulla schiena, ecco che capisco: questa ragazza sa il fatto suo.

"Preferirei
 Stare seduto sopra il ciglio di un vulcano
 Mi brucerei
 Ma salutandoti dall'alto con la mano”

E infatti, mi brucio. Letteralmente. Le sue mani scorrono con una tale intensità che la pelle sembra prendere fuoco, ma in quel modo piacevole che ti fa chiedere: "E adesso cosa succede?". Quando arriva alle spalle, il massaggio diventa quasi una lotta. Spinge, preme, cerca ogni nodo nascosto, e io mi arrendo. Lei vince.

" E invece sto sdraiato
 Senza fiato
 Scotto come il tagliolino al pesto che ho mangiato”

La scena è chiara: sono lì, immobile, come un piatto troppo caldo lasciato a raffreddare. Solo che non c’è tempo per raffreddarsi: la pressione si fa più decisa, e il massaggio si trasforma in una danza di sensazioni. A metà del massaggio, eccolo: il punto di non ritorno. Un movimento che mi fa sentire come se stessi letteralmente salendo. Non capisco se sia una tecnica millenaria o una vendetta per i troppi carboidrati che ho mangiato a pranzo, ma la schiena canta. Poi inizia a lavorare sui fianchi, ed è lì che la situazione diventa… interessante. Ogni movimento sembra calcolato per sfiorare il confine tra benessere e piacere, più che rose sono spine che scompaiono con ogni tocco. Ma quando le sue mani si spostano lungo le braccia e tornano a incorniciare la schiena, il pensiero cambia: più giù di così non si poteva andare…Quando finisce, rimango lì

“…sdraiato
 Senza fiato
 Sfatto come il letto su cui prima m'hai lasciato"

Lei mi osserva con un sorriso enigmatico, come se sapesse di avermi portato lì dove volevo arrivare, e mi dice:

”Pompa
Pompa
Pompa?”

E salirò salirò salirò salirò…Vado via dal Giardino dell’Eden con una domanda: è possibile che le mani di qualcuno ti conoscano meglio di quanto tu conosca te stesso? Uscendo per strada mi incammino nella nebbia scomparendo lentamente…

“Fino a quando sarò
Solamente un punto lontano
Pompa!”
https://www.youtube.com/watch?v=SH_xyi_EdMc