Durante le approvazioni dei commenti, ieri, è capitata, per l’ennesima volta, una incresciosa situazione. Un utente si è appositamente registrato per fare una recensione pesantemente negativa.<br>Come quasi sempre accade, si percepiva che quello che aveva scritto corrispondeva al vero, non vi erano nascosti “giochetti di palazzo”; altra spiacevole cosa che sta accadendo sempre più di frequente, probabilmente causata da un periodo di poca prosperità. Scritti atti a screditare centri rivali, prodotti da “amici”, che ottengono, o sperano di ottenere, un qualche genere di beneficio, da questo tipo di supporto.<br>Altra cosa che si percepiva era il fatto che, l’utente appena registrato, non era entrato in un centro massaggi per la prima volta, ma che aveva già esperienza. Ovviamente la domanda che mi pongo è: Come mai non aveva mai avuto il desiderio di condividere le avventure, più o meno positive, in passato. Probabilmente perché, questa volta, era acceso da un forte risentimento, una sorta di lesa maestà. Cosa che lo spingeva a voler “fargliela pagare”, alla ragazza che aveva osato trattarlo, non come lui aveva desiderato.<br>Ovviamente non ho approvato la recensione, semplicemente perché mi sembra giusto non avallare questo genere di comportamento.<br>La cosa però, come sempre successo in passato, in analoghe situazioni, mi ha portato a fare delle considerazioni, che vorrei condividere.<br>La prima è certamente la valutazione della veridicità di un commento.<br>Credo che la verità non esista; esistono i fatti, ma la verità resta soggettiva, soprattutto quando si tratta di raccontare le proprie emozioni. Perché, secondo la mia opinione, il racconto di un’esperienza, dovrebbe avere lo scopo di condividere delle sensazioni. Di donare agli altri un po’ di magia, di umanità, di passione per questo mondo strano, che è l’erotismo.<br>Magari anche di soddisfare il proprio narcisismo, di comunicare i nostri sogni. Di raccontare quello che si è percepito di una donna; perché la donna resta la nostra croce e la nostra delizia.<br>Di fissare, con le parole, degli attimi; prima che si perdano nell’oblio dei ricordi lontani.<br>Questo non vuol certo dire che si debbano solo scrivere cose belle, esistono anche sogni imperfetti, a volte anche incubi. Se si scrive dopo aver metabolizzato le negatività, è giusto esternare anche queste cose.<br>Per me, un commento è veritiero quando non ha secondi fini, quando è scritto con la dovuta serenità, quando non ci sono altri scopi che l’esternazione delle proprie sensazioni.<br>Altra considerazione, che ho percepito nel commento in questione, ma che che rilevo sempre più spesso, è il fatto che si tenda ad addossare le colpe delle cose negative, esclusivamente all’operatrice. Sempre più raramente sento che, chi scrive, tenda a mettersi in discussione.<br>Chiaro, è molto più semplice, addossare agli altri. Molto più comodo rifugiarsi dietro al motto “io pago, quindi”. Io pago il biglietto di un cinema, di un teatro, pago la finzione totale.<br>Se però, cerco un pizzico di verità, ma soprattutto, cerco il vero intrigo, il menù “alla carta”, proposto da tante, non solo è insoddisfacente ma è fortemente negativo.<br>I momenti favolosi, sono quelli che realizzano un reale coinvolgimento. Cosa che non si deve sempre tradurre nell’aver ottenuto cose mirabolanti. Ma di avere ottenuto quei brividi che rendono così bello essere vivi.<br>Purtroppo, in questo gioco meraviglioso, ci si deve mettere del proprio. Se una ragazza è in giornata no, tocca a noi strapparle quel primo sorriso che poi potrebbe sfociare in fragorose risate.<br>Noi si cerca un momento per migliorare la nostra giornata, per dimenticare il brutto; se si riesce a regalare anche a lei la stessa cosa, diventa tutto molto più bello, più intrigante.<br>Grazie per l’attenzione.