Abbiamo cercato l’eccitazione, la tensione di un muscolo, lo sfioramento leggero della pelle con le dita, il movimento via via più veloce del corpo per arrivare alla scarica elettrica.<br>Noi uomini ci crediamo padroni ma a volte rimaniamo fregati: l’eccitazione si impadronisce di noi, ci brucia e ci consuma; sempre più spesso ci scarichiamo senza esserci riempiti di nulla, rimanendo fermi ad ascoltare l’ansia della nostra inadeguatezza e a domandarci se la nostra virilità è una questione di secondi, di centimetri, di soddisfazione ricevuta o prodotta.<br><br>Poi un giorno incontriamo una persona. Quella persona, mentre i corpi si accarezzano leggeri, entra dentro di noi attraverso una porta pesante dalle cerniere vecchie e arrugginite, difficile da aprire: è la porta dell’intimità. E’ ormai diventata come un muro quella porta, cementata dalla mente per nasconderci il cuore.<br>Ma lei, nella sua giovinezza e bellezza inconsapevole, spigliata e disinvolta, la spalanca come fosse più leggera dell’aria e ci disarma con un semplice bacio. Un bacio fresco che avevamo dimenticato e che prepotente ci presenta il conto della nostra fragilità.<br><br>Me lo dai un bacio?